Poche ore fa Oscar Bianchi, presidente di Avis Regionale Lombardia, ha dichiarato come “ci sono stati aumenti nei numeri in tutta la Lombardia e anche in altre parti d’Italia”.
Tutto merito del celebre rapper Fedez che, successivamente alle dimissioni dal Fatebenefratelli di Milano, ha dichiarato “Volevo ringraziare tutta la struttura del Fatebenefratelli, il professor Zappa e soprattutto tutti i donatori di sangue. Cercherò in qualche modo di far accendere un riflettore su questo, perché senza i donatori di oggi non sarei qui”
In seguito a questa frase un riflettore si è effettivamente accesso su AVIS convincendo, soprattutto giovani tra 18 e 35 anni, a candidarsi per la loro prima donazione volontaria.
Anche AVIS Gallarate ringrazia Fedez per l’attenzione rivolta all’importanza di donare il sangue augurandosi, però, che i giovani che oggi corrono a donare diventino volontari non occasionali e consapevoli del reale significato del gesto compiuto.
Riportiamo, per concludere, un articolo comparso sul Corriere della sera di Alfio Sciacca:
Effetto Fedez, boom di donazioni di sangue:
«Centinaia in coda»
Lasciando l’ospedale Fatebenefratelli aveva promesso: «Farò accendere un riflettore su questo tema, perché senza i donatori io oggi non sarei qui». E poi, intervistato dal Corriere, aveva aggiunto: «Appena tornerò in forze voglio fare qualcosa per l’Avis, per invitare altri a donare sangue». E «l’effetto Fedez» non si è fatto attendere.
A tre giorni da quell’impegno, rilanciato anche sui suoi canali social, le richieste per poter donare sangue sono letteralmente schizzate. Ieri a Milano, tra le 7,30 alle 11,30, oltre un centinaio di persone si sono messe in coda davanti alla sede Avis di Largo Volontari del Sangue per sottoporsi alla visita e al prelievo necessari per poter donare. «In genere in una domenica normale — spiega il presidente di Avis Lombardia, Oscar Bianchi — le richieste non sono più di dieci. Questa volta parliamo di dieci volte tanto».
E che si tratti proprio di «effetto Fedez» lo racconta soprattutto l’età dei potenziali donatori: «Rientrano nella fascia tra i 18 e i 35 anni». Come dire, tutto quel mondo che frequenta i social e che non è rimasto insensibile all’appello del rapper milanese. E Fedez, su Instagram ringrazia: «Sono molto felice, si è generato un effetto a catena che non mi aspettavo. Grazie a tutti».
Una corsa alle donazioni che non sarebbe circoscritta solo al capoluogo lombardo. «Al momento non abbiamo numeri precisi come nel caso di Milano — spiega Bianchi —, ma sentendo i colleghi di altre sedi posso sicuramente dire che registriamo degli incrementi evidenti in tutta Lombardia e anche nel resto d’Italia». Anche sui social molti giovani sembrano convertiti alla causa e postano persino dei tutorial per spiegare come diventare donatori di sangue. Una sorta di contagio virtuoso chiaramente innescato da Fedez che solo su Instagram può contare su quasi 15 milioni di follower.
Milano e la Lombardia sono da sempre molto impegnate su questo fronte. I donatori stabili (che correttamente vanno definiti «donatori periodici») sono 270 mila e ogni anno vengono raccolte 470 mila sacche di sangue. Se si considera che in tutta Italia i donatori sono un milione e 300 mila e vengono raccolte due milioni di sacche si può ben dire che un quarto di tutto il sangue necessario viene raccolto in Lombardia.
«Una regione virtuosa ed autosufficiente — spiega Bianchi —, ma questo non vuole dire che non ci sia sempre bisogno di sangue. Si tratta di una risorsa della quale c’è un bisogno quotidiano». Chiaramente all’Avis si dicono «felici» dell’appello e dell’impegno di Fedez e di quello che sta suscitando, soprattutto tra i giovani. «Ci auguriamo — avverte Bianchi — che non sia un fenomeno occasionale e che le persone che in questi giorni si stanno presentando nelle nostre sedi, chiaramente quelle che risulteranno idonei, da domani diventino dei donatori periodici».